martedì 15 novembre 2016

REFERENDUM, SEGUO LA LOGICA: STRAVINCE IL NO.

Qualcosa non torna nei sondaggi sul referendum, anche dando per discutibile, soprattutto  in una contesa politica, che  la matematica non   sia una opinione.
Facciamo qualche conto, sia pure senza oste:


- il M5S  risulta essere, secondo gli stessi sondaggisti,  il primo partito italiano. Essendo motivati, voteranno con convinzione no;
- una percentuale, anche se bassa, dello stesso PD voterà no;
- la lega, Fratelli D’Italia e le destre estreme voteranno in massa contro la riforma, anche solo per mandare a casa Renzi ( come moltissimi altri);
 -la maggioranza degli elettori di  SEL, idem;
- una parte, anche se minima, di Forza Italia  voterà no( peraltro,  questo partito ha ormai un peso minimo).
-una gran parte, compreso anche qualche indeciso, cui del referendum non frega un piffero, essendo alle prese con ben più gravi problemi, si asterrà.

 Dunque perché mai, sempre secondo i sondaggisti, che non considerano il voto degli Italiani all’estero, il no sarebbe avanti solo di 3 punti?

Fanno un  gioco sporco? Sono in buona fede ma  prendono cantonate, come negli Usa  con Trump, per inaffidabilità dei loro sistemi ormai obsoleti?

Fanno conti sbagliati sugli indecisi ( che comunque votano in maggioranza per le forze politiche sopra citate)?

Grazie al controllo e all’occupazione  delle tv pubbliche, Renzi  è riuscito a far  passare  l’idea che la riforma sia comunque un cambiamento positivo?
 Il Renzi, solo contro tutti, nel ruolo di  vittima, ha fatto presa nella pancia dell’elettorato meno informato nel merito e nel metodo?

 Certo i comitati del no sono stati penalizzati dai media  di sistema, forse hanno  anche  sbagliato la loro campagna contro la schiforma, ma mi  rifiuto di credere che l’elettorato Italiano sia ancora tanto sprovveduto da bersi le panzane cosmiche  ed i trucchetti   lasciandosi  ( tranne forse qualche anziano teledipendente) abbindolare  dagli spot o dalle mance elettorali del Presidente del Consiglio.

D’altra parte, anche sul piano della comunicazione,  la disperazione, da ultima spiaggia, che traspare, in questi giorni, dal suo messaggio  appare evidente. Basta osservare  come sia passato, compiendo una poco credibile  metamorfosi, dall’ arrogante sfida e personalizzazione iniziale, alle arrampicate sugli specchi intermedi, alla spasmodica ricerca di sfide impari contro vecchi politici riesumati, per giocare sempre in casa,    allo squallore delle  lettere inviate  agli Italiani all’estero.

Ma il segnale ultimo più significativo sta nell'aver inforcato l' ormai spompato cavallo montiano: quel Ronzinante- Spread, altrimenti detto Baratro o  Salto nel Buio, della premiata scuderia: dopo di me solo il diluvio( manca solo il muoia Sansone con tutti i figli miei, ma questo potrà sempre giocarselo nel dopo corsa).
 
Fuor d’ironia, sappiamo che gli Italiani sono creduloni di natura, d’animo generoso ( hanno sopportato per un ventennio perfino Berlusconi), ma giungeranno al punto da  perdonare i i disastri economici e sociali di questo  governo   e tenersi  per altri vent’anni anche Renzi  e Boschi?

Dunque,  ritengo che  i sondaggisti, in buona o cattiva fede stiano   "toppando" di brutto. La lezione americana  pare non sia servita.
A differenza di chi, anche su questo giornale,  sostiene che vincerà il si,  credo che, alla fine, almeno per una volta,  prevarrà la logica e la matematica e che, nonostante la tanto sponsorizzata incertezza, buona solo per tenere il pubblico incollato allo schermo di una noiosa telenovela:  stravincerà il no.
 lo dico forte e chiaro, accettando tutti eventuali postumi sberleffi de Ciaone di turno.


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