Qualcosa non torna nei sondaggi sul referendum, anche dando
per discutibile, soprattutto in una
contesa politica, che la matematica
non sia una opinione.
Facciamo qualche conto, sia pure senza oste:
- il M5S risulta
essere, secondo gli stessi sondaggisti,
il primo partito italiano. Essendo motivati, voteranno con convinzione
no;
- una percentuale, anche se bassa, dello stesso PD voterà
no;
- la lega, Fratelli D’Italia e le destre estreme voteranno
in massa contro la riforma, anche solo per mandare a casa Renzi ( come
moltissimi altri);
-la maggioranza degli
elettori di SEL, idem;
- una parte, anche se minima, di Forza Italia voterà no( peraltro, questo partito ha ormai un peso minimo).
-una gran parte, compreso anche qualche indeciso, cui del
referendum non frega un piffero, essendo alle prese con ben più gravi problemi,
si asterrà.
Dunque perché mai,
sempre secondo i sondaggisti, che non considerano il voto degli Italiani
all’estero, il no sarebbe avanti solo di 3 punti?
Fanno un gioco
sporco? Sono in buona fede ma prendono
cantonate, come negli Usa con Trump, per
inaffidabilità dei loro sistemi ormai obsoleti?
Fanno conti sbagliati sugli indecisi ( che comunque votano
in maggioranza per le forze politiche sopra citate)?
Grazie al controllo e all’occupazione delle tv pubbliche, Renzi è riuscito a far passare
l’idea che la riforma sia comunque un cambiamento positivo?
Il Renzi, solo contro
tutti, nel ruolo di vittima, ha fatto
presa nella pancia dell’elettorato meno informato nel merito e nel metodo?
Certo i comitati del
no sono stati penalizzati dai media di
sistema, forse hanno anche sbagliato la loro campagna contro la
schiforma, ma mi rifiuto di credere che
l’elettorato Italiano sia ancora tanto sprovveduto da bersi le panzane
cosmiche ed i trucchetti lasciandosi
( tranne forse qualche anziano teledipendente) abbindolare dagli spot o dalle mance elettorali del
Presidente del Consiglio.
D’altra parte, anche sul piano della comunicazione, la disperazione, da ultima spiaggia, che
traspare, in questi giorni, dal suo messaggio
appare evidente. Basta osservare
come sia passato, compiendo una poco credibile metamorfosi, dall’ arrogante sfida e
personalizzazione iniziale, alle arrampicate sugli specchi intermedi, alla
spasmodica ricerca di sfide impari contro vecchi politici riesumati, per
giocare sempre in casa, allo squallore
delle lettere inviate agli Italiani all’estero.
Ma il segnale ultimo più significativo sta nell'aver
inforcato l' ormai spompato cavallo montiano: quel Ronzinante- Spread,
altrimenti detto Baratro o Salto nel
Buio, della premiata scuderia: dopo di me solo il diluvio( manca solo il muoia
Sansone con tutti i figli miei, ma questo potrà sempre giocarselo nel dopo
corsa).
Fuor d’ironia, sappiamo che gli Italiani sono creduloni di
natura, d’animo generoso ( hanno sopportato per un ventennio perfino
Berlusconi), ma giungeranno al punto da
perdonare i i disastri economici e sociali di questo governo
e tenersi per altri vent’anni
anche Renzi e Boschi?
Dunque, ritengo
che i sondaggisti, in buona o cattiva
fede stiano "toppando" di
brutto. La lezione americana pare non
sia servita.
A differenza di chi, anche su questo giornale, sostiene che vincerà il si, credo che, alla fine, almeno per una
volta, prevarrà la logica e la
matematica e che, nonostante la tanto sponsorizzata incertezza, buona solo per
tenere il pubblico incollato allo schermo di una noiosa telenovela: stravincerà il no.
lo dico forte e
chiaro, accettando tutti eventuali postumi sberleffi de Ciaone di turno.
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