Credo che le ragioni del no
alla riforma costituzionale,
siano state raccontate oltre ogni misura
in questi giorni. Un tormentone infinito che, senza il pompaggio
mediatico scatena-tifoserie, non
interesserebbe nessun cittadino se non
fosse in gioco la speranza ( per alcuni) di mandare a casa Renzi, per altri di riconsegnargli lo scettro incrinato del reame del pifferaio magico.
Dibattiti prolissi, con troppi tecnicismi, vecchi
politici riesumati dalle panchine dei giardinetti per fare da specchietto per
allodole ai soliloqui renziani , costituzionalisti competenti ma barbosi
privi, di quelle capacità comunicative
che sarebbero necessarie per contrastare la propaganda massiva del Presidente del Consiglio.
D'altra parte, Renzi
evita con cura i confronti
diretti con Salvini, Di Maio e Di
Battista preferendo scontri a distanza con i sette nani : Bersanolo , D’Alemalo
e compagnia e, in tv, con
politici di vecchio corso. Evidente l’ intento di far passare l’idea, anche fisica, di uno confronto tra vecchio e nuovo, tra
conservazione e presunto cambiamento.
Come cittadino che ha a cuore il bene del Paese e perciò
vuole mandare a casa Renzi sono tuttavia costretto, seppur di malavoglia, a ricordarvi almeno alcune ragioni del no, adeguandomi all''andazzo generale, per poi
poter esaminare la sostanza del metodo e la vera unica ragione di merito:
-non si va verso una semplificazione dell’iter
parlamentare, né verso l’abolizione del”
ping pong” Camera-Senato ma verso una
sua complicazione;
-il senato non viene abolito ma sostituito da una camera di
nominati, con immunità parlamentare, che dovranno svolgere un doppio lavoro di amministrazione
locale e occuparsi di questioni europee;
-i risparmi saranno minimi rispetto a quanto si potrebbe
fare con leggi ordinarie ( come dimostrato recentemente dalle proposte
presentate dal m5s);
-i testi sono scritti male, in modo pasticciato e confuso,
non si capisce esattamente come funzionerà quel che rimane del senato mentre,
Il combinato disposto riforma costituzionale-legge elettorale( che ora Renzi
vorrebbe cambiare solo per impedire al M5S di vincere), produrrà lo strapotere
della maggioranza rispetto alle opposizioni mettendo a rischio la democrazia,
tendenza accentratrice ed antipopolare
confermata dall’aumento del numero di firme necessarie per poter indire
referendum. ecc. ecc .
Ora che ho recitato, ipocritamente, pure io la mia parte, diamo una notizia alle tv di sistema: i
cittadini, un minimo informati sulle vicende politiche di questi ultimi due
anni, non hanno affatto bisogno, più di tanto, di entrare nei contenuti di una riforma
attraverso confronti tecnici. Hanno già
capito dove stia la sostanza.
Chi vuole liberare l’Italia
dal “Renzusconismo”, quasi permanentemente al potere in quest’ultimo
ventennio, ma anche dei suoi dis-valori e collusione coi poteri forti, voterà comunque no. Chi ama
la conservazione, teme il cambiamento, ritiene credibile Renzi , voterà si.. Punto.
La questione va dunque ricondotta ad uno scontro di fondo in atto da un ventennio, non solo politico, ma anche etico e sociale, tra la conservazione di un sistema malato e funzionale ai poteri forti, rappresentato ora da Renzi e dall’attuale sistema partitocratico e l’inizio di un vero, possibile, cambiamento.
La questione va dunque ricondotta ad uno scontro di fondo in atto da un ventennio, non solo politico, ma anche etico e sociale, tra la conservazione di un sistema malato e funzionale ai poteri forti, rappresentato ora da Renzi e dall’attuale sistema partitocratico e l’inizio di un vero, possibile, cambiamento.
Per quanto riguarda invece il ragionamento sul metodo
utilizzato per la riforma, mi pare che ognuno dovrebbe semplicemente porsi queste domande:
-può un cittadino onesto, col senso della giustizia e della
democrazia, accettare che una riforma costituzionale, sia fatta a colpi di maggioranza, con il supporto di
personaggi come Verdini, senza alcun coinvolgimento delle opposizioni?
-che sia partorita da un parlamento eletto in modo
incostituzionale e da un Presidente del Consiglio neppure eletto dai cittadini?
Se non bastasse,
vorrei ricordare i trucchi squallidi,
che i promotori del si hanno utilizzato,
a partire dalla pubblicità ingannevole dei quesiti sulla scheda, l’utilizzo
massivo delle tv controllate da Renzi. E’ proprio grazie a queste piccole e
grandi disonestà di azione, nei fatti e comportamenti, che un politico si rende
o no credibile a un Paese quando propone una riforma che traccia le regole
per tutti i cittadini italiani e che ci dovremo sorbire con la sua negatività per molti anni Pensiamoci bene prima di rendere questo cattivo servizio ad un ?Paese già disastrato dalle caste.
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