lunedì 26 settembre 2016

M5S SI CAMBIA: CON PASSO DI ELEFANTE O DI GHEPARDO?

Le pressioni, le critiche di tanti attivisti ed iscritti, unitamente agli accadimenti romani,   forse hanno dato una scossa salutare ai vertici del M5S: da domani 27 Settembre, fino al 26 Ottobre, per garantire il massimo approfondimento e partecipazione, tutti gli iscritti potranno votare  e decidere, finalmente democraticamente, “se e quali modifiche apportare al Non Statuto ed al Regolamento del M5S” come si spiega più nel dettaglio il post sul blog di Grillo e con una email inviata a tutti gli iscritti.

Il “forse”  è doveroso essendo rimasto deluso, come  altri iscritti,  da votazioni passate  in qualche modo condizionate dall’alto o su questioni già precostituite. Si tratta insomma di capire  se i testi dei quesiti  citati conterranno le proposte ed istanze che la base, ed anche qualche parlamentare, ha posto in questi mesi, o se si tratta semplicemente di scegliere il meno peggio tra proposte limitate e già codificate da parte dei vertici o dello staff. 
Anche se un articolo, richiamato sempre dal post  sul blog, già prevede comunque la possibilità della base di proporre cambiamenti raccogliendo 500 firme di iscritti certificati,. Tuttavia si doveva consentire prima della votazione di proporre dal basso altre modifiche. Inoltre i cambiamenti proposti mi paiono non risolutivi di tutte le criticità emerse ultimamente.

Considero comunque questa decisione un piccolo  passo in avanti, rispetto all’ immobilismo degli ultimi tempi, il segnale della  volontà di coinvolgere maggiormente la base, non solo nella costruzione dei programmi, ma nelle stesse regole di funzionamento del M5S ma del tutto insufficiente. 
Non è neppure chiaro  se, a questo processo seguiranno in seguito altri cambiamenti più sostanziali  come auspicabile, comprese le regole riguardanti anche le candidature, con nuovi criteri di selezione, le modalità di designazione dei ruoli tra i parlamentari o eventuali alleanze con movimenti o partiti a certe condizioni.

Per ora, sappiamo solo che si voterà solo su nuove regole relative alle sanzioni e, in parte, sulla loro gestione, Ci sarà più chiarezza e condivisione sui provvedimenti da adottare e, forse, meno arbitrarietà se le regole saranno declinate in modo chiaro ed articolato, ma tutto questo non  risolve certo il verticismo inaccettabile anora imperante nella gestione del m5s.

Non sappiamo neppure se a Grillo  si affiancheranno altri garanti, se il direttorio verrà sciolto, allargato o del tutto soppresso. Certamente se i cambiamenti, come pare, fossero limitati solo alle espulsioni  avremo la conferma che nel M5s i cambiamenti camminano col passo lento di un elefante invece che con   un coraggioso cambio marcia che porti a quel passo del ghepardo che anima invece le azioni del M5S in parlamento e sul territorio.

Personalmente ritengo, insomma,  che per sciogliere in modo definitivo i nodi e le contraddizioni attuali del M5S, occorra definire un regolamento generale su tutti i punti critici,   accelerando  anche i cambiamenti nella struttura generale.
Per  garantire un futuro al movimento, a mio parere,  è fondamentale infatti:

-uscire dal verticismo di un capo e di uno staff che nessuno ha mai eletto, come Renzi, sostituendolo con la democrazia diretta, potenziandone l’uso e gli strumenti già presenti;
-riorganizzare ed   allargare, oltre all’ area del Direttorio, soprattutto quella dei garanti;
-definire i metodi decisionali ed criteri della selezione dei candidati. 

 Solo attraverso questi cambiamenti sarà infatti possibile prevenire o risolvere  eventuali conflitti interni, anche in assenza di un capo carismatico, consentendo a Grillo di tornare al passo di lato ed  evitando quelli che poi sono stati i motivi del fallimento di tutti i movimenti nella storia: la dipendenza da un capo autoritario o autorevole  e da una oligarchia o lo scadimento in un assemblearismo caotico e conflittuale, con divisioni inconciliabili,  causa di implosione dall’ interno.

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