Lo
schiaffone, preso dagli Italiani con la netta vittoria del no, sembra non aver avuto effetti salutari sulle caste partitocratiche di finta
sinistra e di parte della destra. Neppure su quella di giornalisti e conduttori
televisivi, visto il livello della loro quotidiana disinformazione politica.
Stiamo già
assistendo, dopo aver sprecato denaro pubblico per mance elettorali e mesi di tempo sulla schiforma, per fortuna
bocciata, all’ ennesimo squallido teatrino della politica nostrana. Agli
ipocriti vecchi balletti di sempre. Alle
stesse insulse chiacchiere da salotto nei talk televisivi.
Da un lato,
si agita la patetica sinistra pd con i
suoi reduci, in cerca di rivalsa, capeggiata da Bersani, il temporeggiatore ,
che si inventa le scuse più incredibili per ritardare il
voto con lo scopo evidente di rosolare
meglio Renzi, sostenuto da truppe fresche che stanno lasciando lentamente il
carro renziano, sia per salvarsi la
futura poltrona, sia il vitalizio, altri, meno venali, ma altrettanto
riprovevoli, per cercare di costruirsi
una legge anti-5stelle col supporto della destra berlusconiana.
Sulla terzo fronte, marciano compatti Salvini e Meloni, che vorrebbero votare
subito senza neppur cambiare la legge attuale, diversa per camera e senato, che ci porterebbe alla
paralisi politica.
Temporeggia anche la corte costituzionale che
rimanda incredibilmente la decisione sull’ Italicum di 2 mesi,
condannando il Paese ad altri mesi di non governo.. Mattarella ovviamente ha
innestato il freno a mano, in parte
anche giustamente. L’altra parte potremo
giudicarla solo dalle sue mosse successive.
L’unica
posizione sensata e coerente, col voto dei cittadini, appare
quella del M5S che vorrebbe modificare l’ Italicum, prima ancora
dell’intervento della Corte costituzionale, eliminando le parti a rischio per
applicarla poi anche al senato. Operazione che richiederebbe qualche
settimana e che consentirebbe di andare
al voto già tra qualche mese.
Anche Renzi
(loro inconsapevole maggior alleato in questa fase di scontro interno
pidino)vorrebbe andare subito a votare, per non bruciarsi ogni possibilità di
riscatto, ma lo tengono per ora a bagno
maria. Pare incredibile ma è davvero convinto di partire da quel 40%. dei si al
referendum. Lasciamoglielo credere,
forse, col suo supporto, gli Italiani potranno finalmente tornare
presto all’ esercizio di quella democrazia che gli è stata sottratta insieme a
sovranità e diritti in questi ultimi anni.
Insomma:
"muoia pure Sansone con tutte le
caste sue, purchè finisca questa
tragicommedia ormai
insopportabile.
De resto
l'ex presidente del consiglio, pur nel suo egocentrismo arrogante e perciò
cieco, è abituato ai bruschi risvegli fin dai tempi della sconfitta con
Bersani e quella finale,
inevitabile, alle prossime elezioni, non
dovrebbe poi fargli così male.
Comunque,
non come quello che ha fatto il suo
governo al Paese che non si merita altri
mesi di agonia , di prigionia per gli scontri interni delle fazioni pidine o
per gli squallidi interessi di una classe politica che non vuole mollare
neppure un osso ormai spolpato.
Non si sono
ancora resi conto che il vento è da tempo cambiato e che per quanti trucchi
possano inventarsi per ritardare la fine di un sistema, il corso della storia
non concede spazio di salvezza a chi ne
è già fuori da tempo.
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