mercoledì 8 giugno 2016

LA PARABOLA DISCENDENTE DEL RENZISMO

Elezioni amministrative 2016, è iniziata la parabola discendente del renzismo?
di Angelo Mazzoleni - pubblicato sul Fatto Quotidiano social
Forse non tutti se ne sono accorti, ma alle elezioni amministrative del 5 giugno era in gioco una prima doppia sfida tra Pd renziano e Movimento 5 stelle: una di carattere politico, l’altra di tipo simbolico-culturale in vista delreferendum costituzionale del prossimo ottobre. Entrambe, come ben riassunte dalle parole di una “raggiante” Virginia Raggi.

La prima impressione, scorrendo i dati, non solo di Roma, ma anche di Torino e Bologna, è che il renzismo possa aver iniziato la sua parabola discendente a tutto vantaggio del M5s (anche se in alcuni luoghi ne ha beneficiato anche il centrodestra).
A nulla, dunque, è servito il tentativo del presidente del Consiglio di sminuire la rilevanza nazionale di queste elezioni locali e neppure la tecnica obsoleta di posticipare la resa dei contispostando l’attenzione sulla battaglia finale del referendum costituzionale con il supporto di personaggi, amati dal popolo, comeRoberto Benigni. La politica dello struzzo non ha funzionato, al contrario di quella concreta del presente, incarnata dalla presenza sul palco a sostegno di Virginia Raggi,  da parte di Dario Fo.
Una seconda sfida a distanza appunto di tipo simbolico-culturale, tra due figure importanti del panorama culturale italiano, che Renzi e alcuni media hanno voluto proiettare nel futuro, anticipando e personalizzando quello che era, e resta, unconfronto-scontro strettamente di natura politica tra il Pd e il M5s. Solo che anche questa seconda battaglia in prospettiva referendum, è stata per ora perduta dal premier e da Benigni, proprio sul piano mediatico e culturale.
Nella realtà, le idee personali sul referendum di Dario Fo e Roberto Benigni, contano assai poco per gli elettori. Conterà poco, temo, anche entrare nel merito del quesito referendario. Avrà invece un peso fondamentale il confronto tra due visioni diverse di economia, tra modelli politici e sociali antitetici per decidere il destino futuro del Paese.
Comunque la si pensi politicamente, resta il fatto oggettivo che, da questa confronto elettorale, il Pd esce con le ossa ammaccate. La risposta politica, data dagli elettori, a questo primo turno, è stata forte e chiara: i cittadini italiani sono stanchi delle vecchie politiche partitocratiche e del renzismo.
Nonostante un’informazione mediatica spesso ostile al M5s, molti italiani cominciano a pensare che, forse, un cambiamento radicale possa dare garanzie e speranze migliori per il loro futuro, rispetto alle logiche di un consociativismo e trasformismo partitocratico, non solo dal punto di vista etico, ma anche sul versante delle soluzioni concrete ai problemi del Paese.
Sempre più elettori sembrano aver percepito che, dietro la cortina mediatica di Renzi, c’è solo un tentativo estremo di nascondere all’elettorato, e forse anche a se stesso, la paura di un inizio del suo declino politico. Anche la tecnica degli annunci, delle rinnovate80 “caramelle” elettorali, poi riprese in gran parte, sembra non funzionare più, così come la comunicazione, piatto forte di Renzi.
Certo, gli esiti del ballottaggio potrebbero cambiare in parte gli esiti di questa partita, ma non certo, se stiamo anche ai voti di lista ottenuti dal M5s, una tendenza politica di fondo che vede i Cinque stelle fortemente e costantemente in crescita, grazie anche allaqualità delle candidature, al miglioramento della sua organizzazione. Un Movimento che, se saprà risolvere alcunecontraddizioni di gestione a livello di vertice, potrà candidarsi come alternativa credibile anche per il governo del Paese.
L’esito del ballottaggio, ma soprattutto quello del referendum, darà o meno conferma a questa mia ipotesi di prospettiva.

1 commento:

  1. alcar12 • 14 giorni fa
    Condivido l'analisi.

    ilmontanaro • 14 giorni fa
    Caro Mazzoleni, queste analisi ancora con la partita di titorno da fare,non hanno il minimo di fondamento.Il perchè è presto detto.In tutto il mondo ed anche in Italia ,le elezioni di medio termine o locali,hanno sempre favorito le opposizioni.Lo sai che Obama,benchè abbia fatto riprendere alla grande gli USA.ha avuto il Congresso capovolto alla rovescia? Così è successo alla Merkel,ad Hollande..a D'Alema.a Berlusconi....a tutti e sempre.Lo sai perchè?Perche a queste votazioni parteciapano in maggioranza chi è contro il governo del momento,mentre quelli che sono a favore restano volentieri a casa,perchè non motivati,Ecco il successo apparente ( perchè si sgonfierà di sicuro al secondo turno) a Roma e Torino dei grillini..perciò quanto da te affermato è solo fantasia...e lo vedrai già dal ballottaggio.
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    Controcorrente ilmontanaro • 13 giorni fa
    Si lo vedremo al ballottaggio come ho scritto, ma la tua valutazione oltre ad essere contraddittoria ( dato che il m5s sempre è all'opposizione anche al ballottaggio e lo sarà anche alle politiche,) e al non tener conto che contesto italiano che è assai diverso da quello americano, ti sfugge il fatto che ci sono molti altri segnali che indicano chiaramente che il renzismo sia alla frutta, sarebbe troppo lungo elencarli, qualcuno lo ho accennato nel post, ma in generale il clima nel paese, anche mediatico, nei confronti del m5s e di Renzi è molto cambiato, se non lo cogli è un tipo di visone tua che mi pare miope. I fatti ci diranno chi ha visto giusto tra un po' di mesi.

    valystefy • 15 giorni fa
    Ottima analisi. Concordo al 100%.
    Ovviamente un grosso NO al referendum costituzionale per evitare che le nefandezze del duo Renzie/Boschi mandino ancora di più nella malora questo bistrattato paese.

    Erno • 15 giorni fa
    A confronto dell'arroganza renziana i M5S risultano nettamente vincenti, ma sull'organizzazione interna del partito e sull'indicazione di un credibile modello sociale ed economico le incertezze dominano ancora.
    lallo ghini • 16 giorni fa
    Il referendum, se i dati rimangono simili a questi, sarà una caporetto inevitabile (e prevedibile) per Renzi.

    renatolli52 • 16 giorni fa
    PD : Renzi ha iniziato a prendere qualche "tranvata" !
    -Renzi ha iniziato a prendere la 1° scoppola elettorale in questo 1° turno di elezioni Comunali nelle grandi città da Roma, Torino, Milano, Bologna, Napoli ecc ma non sempre lo scontro è stato tra PD e M5S.
    -Il M5S ha avuto degli acuti a Roma e Torino ma a Napoli , Milano, Bologna ecc è fuori dai giochi e dal ballottaggio.
    -A Napoli De Magistris ha fatto tabula rasa delle altre opposizioni mentre a Milano il M5S è rimasto in un angolo ed a Bologna patria di nascita del movimento il fedelissimo Bugani nominato dall' alto della collina genovese di Sant Ilario ha fatto una magra figura.
    -Mi auguro che dove vengano eletti Sindaco i candidati del M5S questi siano capaci di cambiare le carte in tavola altrimenti dopo la fine del renzismo assisteremo anche a quella del grillismo

    emanuele.f • 16 giorni fa
    l'economia va troppo male, queste elezioni amministrative ne sono state influenzate e ovviamente il partito al governo paga più di tutti (va da se però che se il tuo sindaco e la sua giunta sa fare il suo lavoro tu lo voti a prescindere dal partito). Spero che il movimento 5 stelle sappia tener fede alle tante promesse fatte.

    enrico calloni • 16 giorni fa
    L'avventura di Renzi nel PD mi ricorda moltissimo quella di Craxi nel PSI. Uno svuotamento dei sani e fondamentali principi del partito descritti come vecchi e poveri di voti, grande infatuazione popolare ed infine collasso. Il glorioso e centario...

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